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LA FUNZIONE DEL NOTAIO

  • 01/04/2014

Ma vuoi vedere che oltre la fitta coltre di nubi prodotta da questa interminabile crisi di sistema c'è una nuova luce?

La sostanziale caduta dell'illusione di poter fondare il “patto sociale” sulla base di una visione meramente capitalistica della società e lo sgretolarsi delle certezze riposte nell'affidabilità di un sistema (falsamente!) liberista restituisce all'individuo ed alle forme sociali in cui l'individuo si realizza l'esigenza più sentita di un sistema con regole sicure supportate e garantite da adeguati controlli.

La riscrittura delle “regole del gioco” viene da più parti sentita come la premessa per affermare finalmente un sistema di regole (poche, se possibile, ma certe) alle quali il più forte non può più mettere mano con prepotenza a scapito del più debole.

In quest'ottica sono da accogliere con benevolenza e con rinata speranza tutte quelle riforme che rafforzino la certezza “sociale” di un sistema ed affermino l'intangibile centralità del controllo delle regole, perchè tutti possano partecipare con la stessa capacità di concorrere.

Il notariato italiano, da questo punto di vista, pur nei numeri “straziato” dagli effetti, ancora ben presenti e visibili, della peggior crisi economica dell'epoca moderna, può con orgoglio affermare a testa alta di aver sempre rappresentato un “guardiano” rigoroso e fedele delle regole, capace di filtrare la volontà negoziale dei privati immettendo nel circuito giuridico solo accordi che rispettino le nostre leggi e prima ancora i nostri principi.

E non è un caso che questo ruolo di “gate keeper” sempre di più stuzzichi la curiosità degli analisti economici, soprattutto di quelli formatisi in sistemi giuridici diversi, come quelli di “common law”, ora più che mai avendo ben chiari i profili delle macerie che ci sta lasciando la crisi economica iniziata nel 2008.

Da ultimo il premio Nobel per l'Economia 2013 Robert Shiller, titolare della cattedra di Economia alla Yale University, nell'ambito del suo libro dedicato alla crisi innescata dai cosiddetti mutui “subprime” intitolato “The subprime solutions: How today's global financial crisis happened and what to do about it” analizzando e condividendo fra l'altro talune valutazioni meno recenti operate dalla C.I.A. nell'ambito dell'analisi di fattispecie di reato, quali il furto di identità e la truffa ipotecaria, ha affermato l'auspicabilità che anche sistemi “diversi” da quelli di stampo latino adottino una figura di “controllore” quale il notariato di tipo latino a tutela dei consumatori e dell'intero sistema economico.

Fanno tenerezza, allora, senza voler pensare male, le sporadiche voci contrarie alzatesi da ultimo in Italia contro la recente riforma voluta fortemente dal Governo Letta e consacrata nella legge di stabilità 147/2013 che, anche per dare nuovo impulso ad un mercato asfittico, ha operato sul piano sistematico dando ancor più garanzia a chi investe nel mattone o in aziende commerciali prevedendo un metodo di pagamento al venditore intermediato dalla figura garante del notaio che incassa dall'acquirente mezzi di pagamento certi e conformi alla legge (con una immediata verifica della normativa antiriciclaggio) e riversa il conquibus al venditore solo qualche giorno dopo al completamento degli adempimenti post stipula una volta verificata l'assenza di pregiudizi sopravvenuti nel cono d'ombra esistente nel nostro ordinamento fra la data di stipula e la data di registrazione e pubblicazione dell'atto di cessione.